Un picnic all’acquapark!
C’è una cosa che tutti i bambini ospiti della Good Samaritan Mission chiedono dopo due o tre giorni dall’arrivo di qualche intimo amico dall’Italia: “picnic?“. Per picnic intendono una gita in uno degli acquapark situati intorno a Mumbai, luoghi con piscine e scivoli del tutto simili a quelli che possiamo trovare nelle nostre località balneari e che, in India, sono svaghi per le classi sociali dalla middle in su.
La gita all’acquapark nella storia della GSM ha un origine lontana. La prima che ricordiamo risale ai primi anni 2000, quando il nostro socio Marco Mazzilli, all’epoca responsabile progetto India per l’associazione Aleimar di Melzo, aveva regalato ai circa 20 ospiti delle prime due case di Vikhroli una giornata divertente a bambini che una piscina non l’avevano mai vista. Quei bambini erano Payel, adesso responsabile con il marito Anand della Bal Niwas e madre di due splendide creature; Sonu e Poojta, sposati e genitori del piccolo Alex; il figlio di Sangeeta Vikhy e Pooja, anche loro sposati con un figlio (Emanuel); Gaurav, che nell’ashram di Kalyan riveste il ruolo di responsabile dei dieci ragazzini ospiti. Insomma, cambiano i bambini ma l’abitudine di andare in gita è rimasta, una sorta di regalo post-natalizio degli “zii” italiani, che non faticano a soddisfare la richiesta dei più piccini, magari di quelli che non ci sono mai stati, ma che hanno ricamato piccoli sogni acquatici sui racconti dei più grandi.
Va detto che la gita non è un appuntamento fisso, anzi. Mi è capitato spesso di andare a Mumbai nel mese di dicembre, in piena stagione fredda, che qui significa uno scarto di temperature che passa dai 13/14 gradi della notte ai 26/27 o qualcosa in più del primo pomeriggio. Ecco, a dicembre, ci abbiamo provato una volta, ma il risultato è stato quello di avere termometri sparsi per le case di accoglienza i giorni immediatamente successivi… Per questo Sangeeta ha proibito uscite prima di metà gennaio.
Ricordo ancora, era il 2015, quando mitigai la delusione con un’escursione sull’isola di Elephanta (vedi galleria foto alla fine di questo articolo): tutti euforici sul traghetto e poi i giochi con le scimmiette che popolano l’isola poco distante dalla città.
Quest’anno, la presenza di Dora del Gruppo Aleimar e una permanenza spostata nella seconda metà di gennaio, ha aperto la strada all’organizzazione della giornata.
Sabato 25 ci siamo alzati all’alba per prendere il treno delle 7 da Vikhroli verso Virar, zona a nord della megalopoli, non prima di aver caricato i 12 più piccoli nel pulmino della GSM con Uday alla guida. Ma a Mumbai le sorprese sono all’ordine del giorno: un guasto sulla rete ferroviaria ha bloccato la circolazione, così, in massa, circa 40 tra adulti e bambini, siamo scesi alla stazione di Dadar per intercettare una autobus di linea che potesse portarci a Bandra e, da Bandra, riprendere il treno per Virar. Divisi in due grupponi, dopo circa mezz’ora siamo riusciti a salire sull’autobus. Solo alle 11 siamo arrivati al Resort dove ci aspettava una ricca merenda che ha ridato energie a tutti.
Il tempo di un cambio veloce e le piscine si sono colorate con la presenza dei bambini e degli adolescenti della GSM, tutti rigorosamente vestiti, in conformità con l’Indian Style.











Le immagini parlano da sole, i giochi acquatici sono stati interrotti solo dal pranzo, anche questo compreso. Un paio di gruppi familiari esterni alla GSM ci hanno impedito di essere assoluti protagonisti della struttura. La giornata è terminata alle 16.30 con il chai offerto (il tipico the indiano con il latte). Un grosso sconto finale del gestore, che ormai conosce la missione, ci ha riportati prima su un autobus e poi sul treno per Vikhroli ancora più contenti. Come è possibile immaginare, sono bastati pochi minuti perché si chiudessero tutti gli occhi rossi di cloro dei nostri bambini.
Alessandro Leone