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Dalla GSM News

A Kalyan una nuova casa per i bambini della GSM

A 34 km da Vikhroli, il quartiere di Mumbai dove hanno sede le case storiche della Good Samaritan Mission, circa vent’anni fa nasceva l’ashram di Kalyan, una casa che, a due passi dal Ulhas River, ha ospitato soprattutto adulti con gravi disabilità. Immersa nella natura rigogliosa, la casa negli ultimi anni aveva subito l’erosione delle piogge e dell’umidità.

Nonostante l’emergenza Covid, un grande sforzo economico da parte di Peter Paul Raj, supportato da noi di Frame Project e altri donatori italiani, ha permesso di rivedere il progetto e trasformare l’ashram in un bellissimo luogo dove ospitare non solo persone in difficoltà, ma anche bambini del circondario che vivono in condizioni disperate, proprio come nelle case di Vikhroli.

Il primo agosto, a lavori quasi ultimati, la casa Eugenio Ashram, intitolata a uno dei supporter storici di Peter Paul recentemente scomparso, è stata inaugurata.

Per l’occasione, agli ospiti che vivranno nella Home for Street Children si sono uniti anche alcuni dei ragazzi che da anni vivono a Vikhroli e che adesso aiutano Peter, Sangeeta e gli altri adulti della GSM a concretizzare i progetti della missione.

La struttura non è ancora completa, mancano arredi, verrà ultimata la cappella e avviato un orto. Bisognerà poi far fronte alle spese non ancora onorate.
La nostra Frame Project ODV sarà impegnata in questi mesi a raccogliere una cifra che si aggira intorno ai 10.000 euro per poter aiutare Peter Paul a portare a termine il progetto così da accogliere altri bambini.

Quelle di seguito sono alcune delle immagini della bellissima giornata che ha aperto il mese di agosto.

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La GSM durante l'emergenza Covid-19 News

L’India piegata dal Covid

I dati che arrivano dall’India sono drammatici. La chiamano terza ondata, ma è ormai evidente come la crisi pandemica possa confonderci e che forse i numeri non sempre rendono l’idea del propagarsi del virus e, soprattutto, delle sue mutazioni, nonché dell’incidenza sulla popolazione. La terza decade di aprile si apre con un record giornaliero di quasi 300.000 contagi rilevati e più di 2.000 morti. Numeri. Come quelli che ossessivamente vengono recitati da più di un anno dai notiziari nazionali, fino a perdere di senso. Eppure i numeri sono ormai la misura della gravità della crisi sanitaria nel mondo, gli stessi che sembravano aver dato ragione al primo ministro Narendra Modi durante la prima fase della pandemia, quando la propaganda politica aveva dipinto una situazione tutto sommato sotto controllo, sbandierando l’efficacia di ferrei lockdown che nel frattempo mietevano morte nelle fasce sociali più fragili, a seguito della mancanza di lavoro.

Adesso le grandi metropoli, a cominciare da New Delhi, si trovano senza posti letto disponibili e a corto di ossigeno. Addirittura si è sviluppato un mercato nero dei farmaci Remdesivir e Tocilizumab, segnalati dal ministero della Salute come efficaci nel trattamento degli ammalati.
Anche Mumbai è al collasso. Le file di famiglie con ammalati fuori dai presidi ospedalieri stanno facendo il giro del mondo. I crematori soffrono per l’eccesso di cadaveri. Ovviamente i numeri non tengono conto delle tante persone che muoiono in casa, come fu comunque già nella precedenti fasi della pandemia, motivo per cui è difficile capire ad oggi quante vittime abbia davvero fatto il Covid in India. I comunicati stampa raccontano di scaramucce tra gli Stati della Confederazione per accaparrarsi l’ossigeno.
Non va meglio sul fronte vaccini, difficile rispondere alle richieste di una popolazione numerosissima. A Mumbai era stata ventilata anche la possibilità della vaccinazione porta a porta, adesso esclusa dal momento che rallenterebbe il processo di somministrazione che prevede un monitoraggio del beneficiario fino a trenta minuti dopo l’iniezione.

Peter Paul Raj ci ha raccontato una situazione prossima al crollo; della mancanza di cibo tra le strade popolate dai più poveri tra i poveri che soffrono ovviamente il lockdown e il blocco delle attività lavorative, rendendo impossibile racimolare anche solo poche rupie per poter sopravvivere.
A Vikhroli la situazione rimane drammatica. Il quartiere dove ha sede la Good Samaritan Mission resta uno dei luoghi più colpiti della capitale del Maharashtra. Fortunatamente in missione i bambini stanno bene, negli ultimi giorni di scuola permane la modalità in DAD, anche gli esami di fine anno sono condotti per la prima volta a distanza. Essere confinati in casa è meno penoso per gli ospiti della GSM, poiché la vita comunitaria rende l’isolamento meno noioso.

Peter Paul non ha smesso di portare cibo alle persone senza tetto che vivono intorno ai principali snodi ferroviari. Questo è reso possibile anche per gli aiuti dei tanti donatori italiani.
A tal proposito ricordiamo che è ancora aperta la nostra campagna di aiuti attraverso diverse modalità di supporto economico immediato (clicca qui) o donando il vostro 5×1000.

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Dalla GSM La GSM durante l'emergenza Covid-19 News

A Peter Paul Raj un prestigioso riconoscimento

E’ arrivato a sorpresa la comunicazione che l’International Institute of Education & Management onorerà Peter Paul Raj, fondatore nel 1994 della Good Samaritan Mission, con l’Asia Pacific Achiever Award.

Gli verrà assegnato il premio, un certificato di eccellenza, per i risultati ottenuti nel suo campo di attività, ovvero la carità verso i poveri.
La cerimonia è programmata il 28 ottobre 2020 a Delhi, ma l’Istituto assegnerà i riconoscimenti attraverso collegamento Zoom, a distanza quindi, a causa dell’emergenza Covid-19.

Il prestigioso premio arriva dopo anni di attività e sacrifici, trent’anni se consideriamo il tempo formativo che Peter Paul ha passato vicino a Madre Teresa. Un impegno costante in cui alle tante gioie si sono alternati anche momenti difficili, non ultimo questa emergenza sanitaria che vede il missionario e i suoi ragazzi adolescenti in prima linea per sfamare i poverissimi che popolano le strade di Mumbai.

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La GSM durante l'emergenza Covid-19 News

La GSM e il pericolo Covid-19

Cosa sta succedendo a Mumbai? Come sta affrontando l’emergenza sanitaria la Good Samaritan Mission? Il Covid-19 è entrato in missione, ha colpito anche chi abita le case della GSM?

Molti dei nostri supporter chiedono notizie, dal momento che i nostri organi di informazione raramente si occupano dell’India, limitandosi a snocciolare numeri, peraltro altissimi, sui contagi giornalieri. Nessun focus particolare, eccezion fatta per alcune riviste di grande qualità come Internazionale.
Mumbai rimane la metropoli indiana più colpita, l’intero paese si avvicina ormai ai 100.000 morti, ma la cifra è abbondantemente sottostimata, come pure quella dei contagi. Si muore soprattutto negli slum, intorno agli snodi ferroviari, nelle zone rurali, sicuramente per effetto del Covid-19 che complica quadri sanitari già problematici, ma anche per l’impossibilità di sfamarsi.

Già in un precedente report raccontavamo di come la chiusura delle stazioni ferroviarie avesse precluso qualsiasi attività ai senzatetto che vivono in prossimità dei binari di Dadar, Victoria Station e altri snodi. Il Governo centrale e quello del Maharashtra stanno tentando di arginare i contagi con forme di lockdown parziali, per cui di fatto la grande maggioranza di treni e autobus sono ancora fermi. La situazione è tanto grave poiché l’area di Mumbai (non dissimile ad altre megalopoli) è stata interdetta da marzo fino a luglio, consentendo una lenta riapertura di alcune attività commerciali.
C’è di più: lo stesso Governo che ha assicurato un approvvigionamento, seppur minimo, a molte famiglie, ha escluso i reietti – bambini compresi – nati e cresciuti sulle strade e che, per questo, non hanno iscrizione all’anagrafe, dunque non esistono per le autorità. Sono individui senza identità ma che, a Mumbai, Peter Paul conosce bene, dal momento che molti dei bambini che arrivano in GSM provengono proprio da quelle strade; bambini che escono dall’ombra dell’inesistenza attraverso l’istruzione e l’inserimento sociale.

Un supporto indispensabile

Peter Paul e i ragazzi più grandi della GSM continuano a portare beni di prima necessità agli homless delle stazioni e in alcuni slum dimenticati. Non senza prendersi dei rischi. Questo coronavirus, che si aggiunge agli altri coronavirus influenzali, è entrato in missione, ha colpito in maniera lieve alcune bambine e bambini, in maniera seria Sangeeta, la donna che da più di 20 anni si occupa delle case e che vive nella Silvano Niwas. Il quartiere di Vikhroli rimane zona rossa, ci sono stati dei morti, l’ospedale poco lontano si è riempito di malati, l’ossigeno è finito con conseguenze drammatiche. La stessa Sangeeta ha preferito curarsi in casa, isolandosi all’ultimo piano per ben tre settimane, quando finalmente, a fine agosto, ha cominciato a sentirsi meglio.
Adesso sembra essersi rimessa, sono scomparsi i problemi respiratori, la febbre, e gli altri sintomi da Covid.

La Good Samaritan Mission rimane un luogo protetto, dove accuratamente vengono sanificati gli ambienti. Le ragazze e i ragazzi più grandi sono attenti all’igiene delle mani e guidano i più piccoli ad avere le stesse attenzioni. Le mascherine vengono utilizzate con sistematicità e i bambini evitano di uscire.
La scuola si fa a distanza e gli insegnanti hanno provveduto a far avere in missioni alcuni cellulari per potersi connettere con i ragazzi.