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Dalla GSM

Gennaio 2025. Cronache di viaggio 2

A Kalyan

Lo scorso anno avevamo lasciato la casa in campagna a Kalyan piacevolmente colpiti dall’accoglienza di un luogo di pace, lontano dal caos della megalopoli, dove i rumori si riducono al ‘chiacchiericcio’ delle galline, al movimento leggero delle grandi foglie dei palmeti attraversati dal vento, al cinguettio degli uccelli nascosti tra i manghi, al passaggio di poche auto lungo la strada che porta al centro urbano di Kalyan; un contesto in cui anche i giochi all’aperto dei dieci bambini ospiti della struttura entrano in armonia con il luogo.

In questi mesi sono stati portati a termine i lavori di recinzione con la chiusura del muro perimetrale e una canalizzazione esterna, che durante la stagione monsonica permette il deflusso delle copiose acque piovane.
La nostra associazione Frame Project ODV ha sostenuto interamente i lavori, grazie alla generosità dei nostri donatori. Adesso è un luogo ancora più sicuro per i ragazzi che vi abitano, un numero in verità destinato a crescere. Come già mostrato in un precedente video, l’ashram ha molti spazi distinti per accogliere bambini, adolescenti, ma anche visitatori occasionali, addirittura una grande sala per meeting di meditazione o preghiera, una piccola cappella divisa in tre vani in cui pregare secondo la propria appartenenza religiosa.

I bambini ospiti sono guidati da Arun, Gaurav  e Akash (questi ultimi due, ragazzi di circa trent’anni cresciuti nelle case di Vikhroli). Si occupano insieme della gestione delle attività (compiti, gioco, pulizia personale), degli spazi comuni, della cucina, e delle visite eventuali di familiari; solo in parte, della gestione dei tre malati ancora presenti in un piccolo edificio, che è poi il primo sorto sull’area e, da subito, dedicato all’accoglienza di uomini affetti da lebbra o malattie mentali che non trovavano posto negli ospedali governativi. Di questo progetto antico, ormai è rimasto poco. L’opportunità di allargare a bambini e adolescenti ha trasformato l’ashram: le tre persone che ancora dimorano sono uomini con disturbi psichici non gravi o con menomazioni agli arti a causa di incidenti e a cui Peter Paul ha affidato piccoli compiti di gestione della propria abitazione.

In vista di un ulteriore ampliamento, il missionario e i suoi collaboratori ringraziano tutti coloro che dall’Italia hanno reso possibile la realizzazione di questo piccolo sogno.

Alessandro Leone

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