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La GSM al Maharaja Film Festival di Mumbai

Emozionante. Non ci sono molte altre parole per descrivere ciò che è andato in scena il 29 marzo a Mumbai, al Lata Mangeshkar Auditorium.
In occasione della cerimonia di premiazione del Maharaja Film Festival, Peter Paul, Sangeeta, e una piccola delegazione della GSM, hanno ritirato il Best Documentary Scripting Award assegnato a Out There.

Il docufilm, che in un anno ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo, continua il suo incredibile percorso festivaliero in India. L’ultimo premio arriva proprio da Mumbai, dove Out There è in parte ambientato, raccontando i giorni del primo lockdown dal punto di vista di Peter e dei bambini della GSM.
Vibha, che nell’immagine in copertina ha in mano il trofeo, in videochiamata ha raccontato lo stupore di salire sul palco di fronte a una grande sala cinematografica gremita di persone: una grande festa, una cerimonia di quattro ore in cui proiezioni si sono alternate a canti e danze.
Dopo vent’anni di fraterna amicizia, di storie e vicende personali e corali, questo momento inaspettato ha rafforzato ulteriormente un legame già profondo e che abbraccia tutti coloro che dall’Italia supportano la missione da anni.
Grazie a tutti.

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Out There, il film che ha tra i protagonisti Peter Paul e la GSM, a Ischia per l’anteprima italiana

Girato nella primavera 2020, durante il primo lockdown, ripensato per tre anni, chiuso definitivamente dopo lunga postproduzione nel gennaio 2024, il docufilm di Alessandro Leone Out There, dopo i primi lusinghieri passaggi in diversi festival internazionali, arriva finalmente in Italia, in occasione dell’Ischia Global Festival (7-14 luglio) nella sezione Docu is Beautiful.
In programma domenica 14, il film sarà in streaming, e per 72 ore, sulla piattaforma Mymovies One cliccando qui.

Il film è costruito su una serie di videochiamate e filmati realizzati con un equipaggiamento di fortuna nel confine dell’abitazione dell’autore. Sono finestre aperte su piccoli mondi: la comunità della Good Samaritan Mission, i nipoti e gli studenti del regista. Lo sguardo dei bambini sull’emergenza sanitaria, le angosce alimentate dal flusso di informazioni, si alternano alla cruda realtà dello slum e dei pochi superstiti in cerca di cibo nelle strade innaturalmente vuote ai margini delle stazioni nel cuore della megalopoli, dove non c’è più traccia di centinaia di street children.
Nato in emergenza – fatto di volti, voci, bambini e preadolescenti all’epoca mai ascoltati, dimenticati dall’informazione di massa
Out There è un film che racconta come il sentirsi vulnerabili possa spingere da un lato a cercare riparo e al tempo stesso a riparare qualcosa che si lacera.

Premiato in diversi festival internazionali – Miglior film per ragazzi al Bridge Fest di Vancouver; Miglior documentario al Tabriz Cinema Award in Iran e al David Film Festival in Turchia; Miglior montaggio al Tietê International Film Awards di San Paolo in Brasile (e finalista nell’evento finale di dicembre); Miglior film a tema pandemico al Washington DC International Cinema Festival (finalista anche qui all’evento di chiusura) – Out There ha ottenuto numerosi riconoscimenti proprio in India, il paese di Peter Paul Raj e della GSM (tra i protagonisti del docufilm). Dal Kerala al Tamil Nadu, da Calcutta allo stato del Maharashtra, che ha per capitale Mumbai, sono ben 14 i festival in cui il film è stato o sarà presentato in concorso nei prossimi mesi, aggiudicandosi fino ad ora altri sei premi.

Il prossimo evento sarà il 4 agosto, dove Out There verrà proiettato nella serata conclusiva del Roshani International Film Festival nella città di Aurangabad nel Maharashtra.